Condominio al cinema e nei romanzi

CONDOMINIO AL CINEMA E NEI ROMANZI

Prima immagine di Tom Hiddleston In High Rise, lo sci-fi in condominio

È approdata nel web la prima immagine ufficiale di High Rise, ossia l’adattamento per il grande schermo dell’omonimo libro fantascientifico scritto da James G. Ballard nel 1975 ed edito anche in Italia con il titolo Il Condominio. La foto mostra un serissimo Tom Hiddleston,  l’acclamato Loki dei cinecomic Marvel:

L’intera storia di High Rise si svolge all’interno di un elegante condomino a Londra, dotato di tutti i lussi e le necessità, che consente ai suoi abitanti di vivere completamente lì dentro. Il bel palazzo di vetro e cemento è alto 40 piani e contiene una migliaio di appartamenti che sono rigidamente suddivisi: ai piani bassi i più poveri e poi, man mano a salire, le classi sociali più elevate. Un improvviso black-out innesca però una rivoluzione e una serie di lotte interne.

Il film è diretto da Ben Wheatley (regista di Doctor Who e dell’acclamata pellicola indie Sightseers), nel cast troviamo anche Luke Evans noto per i suoi ruoli in Scontro tra titani, I tre moschettieri, Fast and Furious 6 e nella saga de Lo Hobbit, Jeremy Irons, Sienna Miller e James Purefoy.

Il Condominio al Cinema e nei romanzi.

Di seguito la trama del libro

Un elegante condominio in una zona residenziale, costruito secondo le più avanzate tecnologie, è in grado di garantire l’isolamento ai suoi residenti ma si dimostrerà incapace di difenderli. Il grattacielo londinese di vetro e cemento, alto quaranta piani e dotato di mille appartamenti, è il teatro della generale ricaduta nella barbarie di un’intera classe sociale emergente. Viene a mancare l’elettricità ed è la fine della civiltà, la metamorfosi da paradiso a inferno, la nascita di clan rivali, il via libera a massacri e violenza. Il condominio, con i piani inferiori destinati alle classi inferiori, e dove via via che si sale in altezza si sale di gerarchia sociale, si trasforma in una prigione per i condomini che, costretti a lottare per sopravvivere, danno libero sfogo a un’incontenibile e primordiale ferocia. “Era trascorso qualche tempo e, seduto sul balcone a

mangiare il cane, il dottor Robert Laing rifletteva sui singolari avvenimenti verificatisi in quell’immenso condominio, nei tre mesi precedenti. Ora che tutto era tornato alla normalità, si rendeva conto con sorpresa che non c’era stato un inizio evidente, un momento al di là del quale le loro vite erano entrate in una dimensione chiaramente più sinistra. Con i suoi quaranta piani e le migliaia di appartamenti, il supermarket e le piscine, la banca e la scuola materna – ora in stato di abbandono, per la verità – il grattacielo poteva offrire occasioni di scontro e violenza in abbondanza.”

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